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L'Ebola e' arrivata in Europa

L'Ebola e' arrivata in Europa
Autore: Teresa Corrado - Redazione Esteri
Data: 07/10/2014

Per settimane l’OMS ha chiesto ai governi di aumentare la stretta sui controlli e la spesa per combattere l’Ebola. Per settimane l’OMS, Medici senza frontiere e altre organizzazioni che combattono sul campo questa nuova epidemia, hanno avvertito i governi d’Europa e Stati Uniti, ma anche gli altri, che l’epidemia veniva considerata solo sul territorio africano, lontano da contagi. Per settimane i governi ci hanno assicurato, giurando e spergiurando che il contagio non sarebbe mai potuto avvenire nelle nostre nazioni. Che casi del genere erano altamente impossibili, così tanto, che l’Ebola è arrivata in Europa e in America.

Come? Non si conoscono esattamente le peregrinazioni di questa che è considerata la peste del secolo, capace di uccidere in pochi giorni e cosa peggiore, senza una cura efficace o efficiente. Di Ebola si muore. Sono pochissimi i casi di guarigione e provengono anche da vaccini sperimentali diversi.

E mentre i governi si rifanno alle stime ufficiali che Liberia, Sierra Leone, Guinea dove si parla di 3.330 morti in 8 mesi registrati negli ospedali. Ma l’Africa non è l’Europa, non ha un sistema sanitario come i paesi occidentali. In molti, moltissimi casi, non ci si rivolge agli ospedali, non si va dai dottori, si chiede aiuto agli sciamani, si cerca di curarsi da soli, perché spesso gli ospedali sono troppo lontani e troppo affollati per accogliere tutti i malati. Nelle periferie delle grandi città, nei villaggi, ci potrebbero essere davvero ancora centinaia di contagiati, che non vengono segnalati.

L’Ebola si diffonde per contagio diretto, tra malato e persone che gli sono accanto. Per adesso la sua diffusione è pari a quella registrata ufficialmente? Stime reali, lo affermano anche le persone che lavorano incessantemente in Africa, per combattere questo male, non possono esserci. Per adesso ci si ferma a quelle ufficiali, ma le cose non potrebbero andare peggio. Nella sola giornata del 6 ottobre si sono registrati 121 decessi in Sierra Leone, il numero più alto mai registrato in queste settimane. Ciò non può che significare che il virus resiste ai numerosi vaccini che vengono sperimentati sui pazienti.

A mettere in allarme la popolazione, ci avrebbe dovuto pensare la decisione dell’OMS di sperimentare direttamente vaccini sugli esseri umani. Cose del genere accadono solo in momenti di crisi e quando si comprende, in campo medico, che non ci sono possibilità di sopravvivenza o di cura contro un male che si espande velocemente.

Ad essere contagiati, anche alcuni medici e infermieri che hanno curato o stanno curando persone malate. Come è accaduto in Spagna, dove a essere contagiata, un’infermiera che ha assistito i due religiosi trasportati dall’Africa a Madrid. A contestare le politiche elvetiche, le manifestazioni di altri operatori del settore che invece, lamentano la scarsa preparazione, i pochi protocolli di sicurezza che avrebbero dovuto difenderli dal contagio. Cade in questo modo il castello di carta che i governi avevano eretto per tranquillizzare la popolazione. Non ci sono protocolli efficaci ed efficienti. C’è solo l’Ebola che non si arresta e che continua a mietere vittime. Non ci sono barriere alzate a protezione della popolazione, non ci sono governi che possono assicurare di aver fatto tutto il possibile per impedire la forma di contagio, c’è solo la fortuna di non  contrarre il virus che, non ce lo dice l’illusione, è arrivato in Europa.




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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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